L’oggetto femminista. L’arte di Lydia Sansoni

sabato
5 Marzo 2022
ore 16:00
Salva nel calendario
BEGIN:VCALENDAR
					VERSION:2.0
					BEGIN:VEVENT
					DTSTAMP:20220305T121336Z
					STATUS:CONFIRMED
					UID:3090casainternazionaledelledonne
					DTSTART:20220305T160000
					DTEND:20220305T200000
					SUMMARY:Casa Internazionale delle Donne - L’oggetto femminista. L’arte di Lydia Sansoni 
					DESCRIPTION: Mostra informazioni: https://www.casainternazionaledelledonne.org/eventi/loggetto-femminista-larte-di-lydia-sansoni-alla-casa-internazionale-delle-donne/ 
					X-ALT-DESC;FMTTYPE=text/html:Description of the event
					LOCATION:Casa Internazionale delle Donne 
					BEGIN:VALARM
					TRIGGER:-PT15M
					ACTION:DISPLAY
					END:VALARM
					TRANSP:OPAQUE
					END:VEVENT
					END:VCALENDAR
Organizzato da: Archivia

Casa Internazionale delle Donne

L’oggetto femminista.
L’arte di Lydia Sansoni negli anni Settanta

Casa Internazionale delle Donne, Roma
5 – 19 marzo 2022

Apertura dal lunedì al sabato dalle 15:00 alle 19:00 ingresso gratuito

L’oggetto femminista, mostra curata da Raffaella Perna e organizzata da Archivia alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, propone una selezione di circa trenta opere realizzate negli anni Settanta da Lydia Sansoni, artista legata al movimento di liberazione della donna, i cui lavori nel 1975 vengono definiti da Carla Ravaioli «il primo manifesto del femminismo».

Nata a Venezia nel 1930, Sansoni studia scenografia con Enrico Prampolini all’Accademia di Belle Arti di Brera ed esordisce nel 1953 con una mostra personale alla Galleria del Pincio di Roma, dove presenta una serie di assemblage in cui l’attenzione per il polimaterismo si vena di accenti surrealisti.

Spinta dalle nuove istanze emerse con il femminismo, Sansoni negli anni Settanta torna a esporre e a realizzare vignette e illustrazioni per le riviste del movimento: collabora a “Effe”, è autrice del libro a fumetti La prima è stata Lilith (1976) ed è direttrice responsabile, insieme ad Antonella Barina, di “Strix. Giornale di fumetti e altro, fatto da donne”, rivista pubblicata tra il 1978 e il 1979 da una cooperativa di tredici donne.
In questa fase Sansoni espone opere composte da scatole di legno e setacci da cucina entro i quali assembla piccoli objets trouvés, frutto di lunghe battute di caccia tra le mura domestiche, alla ricerca di bigodini, strofinacci, bilie e soldatini.

Lydia Sansoni preleva oggetti ordinari, casalinghi, e li trasforma in racconti allucinati sulla condizione della donna all’interno della famiglia borghese occidentale, con i suoi ruoli rigidamente codificati.
Secondo Dacia Maraini, autrice nel 1978 dell’introduzione alla mostra personale alla galleria Il Gabbiano, Sansoni si muove «con la sicurezza di chi crede nel valore politico del “fare pittura”, […] si accanisce, insolente e seducente, a fare scaturire le grottesche figure della rovinosa farsa dei ruoli sessuali e sociali che hanno inquinato la storia».

Insieme agli assemblage, in mostra viene presentata una selezione di disegni e collage su carta, in cui l’artista lavora sulla relazione tra immagine e parola per demistificare il sessismo espresso dalla cultura, la politica e la religione, dall’antichità al XX secolo.
La mostra è accompagnata da un catalogo promosso da Archivia, dove, insieme all’introduzione della curatrice, è pubblicata una selezione di testi sull’artista usciti negli anni Settanta.
Curatrice associata della mostra e del catalogo: Francesca Pitocchi.

Nel rispetto della normativa vigente, ai visitator* verrà richiesto di esibire il Super Green Pass, indossare la mascherina e mantenere il distanziamento.

L’oggetto femminista.
L’arte di Lydia Sansoni negli anni Settanta
A cura di Raffaella Perna
Coordinamento di Giovanna Olivieri

Evento organizzato da Archivia. Archivi, Biblioteche, Centri di documentazione delle donne
in collaborazione con Casa Internazionale delle Donne, Roma

Mostra