In Her Shoes
2019, 19’
Regia: Maria Iovine; sceneggiatura: Maria Iovine, Silvestro Maccariello; montaggio: Maria Iovine; musica: Paky Di Maio; produzione: AAMOD Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Istituto Luce Cinecittà, Deriva Film, Officina Visioni, Greve 61, Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè; cast: Gabriele Sangrigoli, Christian Porzio, Manuel Porzio.
Domenico vive in un mondo ribaltato in cui le donne hanno il potere e gli uomini si occupano della famiglia. In una lettera alla figlia, rivive la gioia della sua nascita, la sua infanzia, i sogni di una famiglia felice, ma anche le rinunce dolorose di padre e marito che hanno soffocato le sue reali aspirazioni e desideri. Con materiale d’archivio si riscrive la Storia: gli uomini uniti in un movimento di liberazione. Le immagini del nostro passato non raccontano più chi siamo, ma lanciano una sfida: cosa avrebbero fatto gli uomini se si fossero trovati nelle condizioni che le donne vivono da secoli? Si sarebbero uniti per fare sentire la loro voce? E le donne sarebbero state indifferenti o avrebbero preso coscienza dei loro privilegi?
Trailer: https://vimeo.com/339581505
Maria Iovine è nata a Caserta nel 1984. Si è laureata all’Università di Salerno con una tesi sul montaggio. Montatrice per il cinema e la televisione, da quando ha 23 anni lavora come assistente e collaboratrice per editor come Marco Spoletini e Clelio Benevento. Nei suoi lavori ha sempre affrontato temi connessi all’universo femminista. In Her Shoes è il suo primo cortometraggio, vincitore del Premio Zavattini nel 2018.
a seguire
Pagine nascoste
2017, 67’
Regia: Sabrina Varani; Con: Francesca Melandri, Giorgio Manzi, Massimo Rendina, Teresa Melandri, Aster Carpanelli, Carmine Panico, Major Shaleka Dejene Meshesha, Elfinesh Tegeni, Tewodros Seyoum, Igiaba Scego, Don Alessandro De Sanctis; Soggetto: Francesca Melandri; Sceneggiatura: Sabrina Varani; Musiche: Pietro Bartoleschi; Produzione: Aamod, B&B Film; in collaborazione con: Istituto Luce
All’origine del nuovo romanzo che la scrittrice Francesca Melandri sta preparando, vi è l’urgenza personale di fare luce sulla propria figura paterna. Francesca è a conoscenza dell’adesione giovanile del padre al regime fascista. Tuttavia, dai racconti familiari, sa anche che Franco, come molti, ha subito una profonda conversione antifascista durante la guerra, in particolare di fronte alla tragedia della campagna di Russia.
Il ritrovamento negli archivi di un articolo che porta la firma del padre rivela però una realtà molto diversa. In cerca di risposte, la scrittrice si avventura in altre leggende, più collettive e pubbliche, quelle legate alla guerra d’Abissinia, poco raccontata alla generazione post-bellica e tradizionalmente rappresentata come un’occupazione bonaria e praticamente indolore. La sua ricerca, condotta attraverso un viaggio in Etiopia, testimonianze dirette e studio delle fonti storiche, racconta invece un’altra storia, fatta di stragi sanguinose e violenze efferate.
Francesca studia e indaga per cinque anni, elaborando le sue conoscenze in una narrazione complessa, che intreccia il nostro passato coloniale con l’Italia intollerante e razzista di oggi, riscoprendo dolorosamente i nostri legami culturali con quell’ideologia violenta, mai realmente debellata alla radice, che, come un fiume carsico, vediamo riemergere nel nostro presente.
Il film è il racconto di questa ricerca, che intreccia passato e presente, rimozioni private e pubbliche, e del processo creativo che trasforma la realtà biografica e storica in letteratura.
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=we_1qNtR330
Direttore della fotografia e regista. Dal 1986 lavora nel cinema come assistente operatore in Italia e realizza due documentari autoprodotti: Toubab e Dannati ad metalla. Nel 1993 si trasferisce a Parigi dove lavora come direttrice della fotografia in diversi lungometraggi e documentari, con molte collaborazioni in Africa. Nel 1998 si ristabilisce a Roma alternando il lavoro della fotografia con autori e documentaristi a quello di filmaker. Nel 2002 realizza Negri de Roma, terzo documentario come autrice.