PROGETTO ESTHIA
Sempre più spesso sentiamo parlare di “risorse naturali”. Queste riguardano i nostri fiumi, i laghi e le foreste, elementi importanti per l’equilibrio climatico e per la produzione di ossigeno. Per “risorse” si intendono anche le materie prime come il petrolio e il gas naturale, il ferro e altre risorse minerali, che costituiscono il fondamento materiale, fisico ed energetico del nostro tenore di vita.
MATERIA PRIMA– due storie mette insieme due installazioni che hanno a che fare con due risorse naturali preziose molto diverse fra loro: il marmo di Carrara e la cera d’api.Il primo è anche conosciuto come oro bianco, l’altra come oro liquido.
Il marmo è una materia prima che non si rigenera ed è estratto dalle montagne. La cera è prodotta dalle api mellifere.
Per certi versi, ogni attività estrattiva è una forma di saccheggio e di avidità, perché nessuno realmente possiede i tesori della terra. L’attività estrattiva del marmo e il successivo processo di lavorazione dei materiali di scarto ha trasformato drasticamente una vasta area delle Alpi Apuane nella zona di Carrara. L’inquinamento del suolo e delle acque, la desertificazione del terreno sono alcune tra le varie conseguenze ambientali.
Confrontandosi con il sublime , l’esperienza scioccante dell’irresistibile fascino del marmo bianco e il paesaggio antropico, le artiste visive Flaminia Celata e Bärbel Praun si confrontano con le loro emozioni e i sentimenti di perdita e dolore ed esplorano le possibilità di cura e resilienza con il loro progetto APUA.
Le api mellifere appartengono all’ordine degli Imenotteri (Hymenoptera). Esse vivono come un superorganismo nel mondo e hanno un ruolo importante per l’ambiente.
Sono tra i tesori della natura e perciò l’ apicoltura, quella vera, non è una questione di proprietà, ma di cura.
Le attività commerciali di apicoltura su larga scala sono per lo più orientate al profitto, mentre l’apicoltura amatoriale è considerata un’attività di tutela e di cura della natura.
La cera d’api è una materia prima ed è esclusivamente prodotta dalle api, in passato aveva un prezzo più alto del miele poiché era fonte di luce.
Le api producono minuscole gocce di cera che utilizzano per costruire le celle e i favi.
I favi sono il corpo fisico dell’alveare. Ogni goccia di cera aiuta a disintossicare il corpo. La cera d’api ha una memoria, non solo documenta la vita della colonia, ma anche tutto l’inquinamento ambientale che le api portano nell’alveare.
Nel suo lavoro, Erika Mayr “legge” i favi per comprendere meglio le strategie di sopravvivenza delle sue famiglie di api, continuando a raccogliere la loro cera ne condivide le storie.
Flaminia Celata e Bärbel Praun, Erika Mayr
Progetto Esthia Christina Heger