La mia casa è un’isola

Giovedì 18 maggio alle 18:00 La vita e la musica di Rosa Balistreri nello splendido orto della Casa Internazionale delle Donne di Roma.
La Casa Internazionale delle Donne ha il piacere di ospitare la presentazione del libro di Stefania Aphel Barzini “La mia casa è un’isola” luce la storia di Rosa Balistreri, una delle figure femminili più forti, sorprendenti e inesplorate del Novecento.

Insieme all’autrice Stefania Aphel Barzini a parlare di Rosa ci sarà Teresa De Sio e l’attrice Beatrice Palme che leggerà brani scelti del libro

A seguire un piccolo cocktail con i fantastici vini di 𝐓𝐚𝐬𝐜𝐚 𝐝’𝐀𝐥𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚, e gustose sorprese della cucina siciliana, preparate dal ristrò 𝐋𝐮𝐧𝐚 𝐞 𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚, ci terranno ancora insieme nel dopo presentazione.
Vi aspettiamo sarà una serata speciale.

La Mia Casa è un’Isola
Rosa nasce a Licata il primo giorno di primavera del 1927. Il cielo è pieno di rondini, ma a casa sua c’è solo miseria. Il padre cerca nel vino un inutile rimedio alla fame, la madre fa quello che la Storia le insegna da millenni: subisce il destino. Ma Rosa è diversa, lo si capisce da subito. È orgogliosa e ribelle, non si fa zittire né sopraffare, non tollera le offese. Si sente ricca anche se non possiede nulla, perché sa di avere un dono che la consolerà di ogni dolore: una voce che incanta e commuove. Così, Rosa canta. Canta mentre gioca scalza per le strade, mentre lavora a servizio dei signori, mentre arriva la guerra. Canta da sola, nel suo cuore, quando a diciassette anni la mandano in sposa all’orrendo Iachinazzu senza che lei possa dire di no. Canta anche in prigione, Rosa, dopo che ha cercato di uccidere quel marito “lagnusu, latru e ’mbriacuni”. È un grido fiero e feroce e lo regala agli ultimi come lei, per infondere speranza, dignità e coraggio. La bambina scalza di Licata diventa una cantautrice amatissima dal pubblico, venerata dalla critica, ricercata da artisti come Dario Fo e Ignazio Buttitta. Fuori dal palco, la sua esistenza burrascosa rotea in un vortice di passioni, dolori, amori, tradimenti. Una vita che è un romanzo, un romanzo su una vita eccezionale.
Con una lingua ardente e intensa come la terra di Sicilia Stefania Aphel Barzini porta alla luce la storia di Rosa Balistreri, una delle figure femminili più forti, sorprendenti e inesplorate del Novecento https://www.giunti.it/catalogo/la-mia-casa-e-unisola-9788809955646

𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐢𝐚 𝐀𝐩𝐡𝐞𝐥 𝐁𝐚𝐫𝐳𝐢𝐧𝐢, cuoca e scrittrice, autrice di numerosi saggi e libri che indagano la storia della cucina e del nostro paese.

Ha vissuto sei anni a Los Angeles dove, tra l’altro, teneva corsi di cucina regionale italiana. Ama scrivere, mangiare e cucinare e considera queste attività molto importanti. Rientrata in Italia ha iniziato una lunga collaborazione con il Gambero Rosso, sia con il canale televisivo, di cui è stata uno degli autori, che con la rivista. Conclusa questa esperienza ha iniziato a lavorare come consulente nell’organizzazione di eventi, fiere e mostre sempre a tema enogastronomico. Ha scritto diversi libri di cucina e due romanzi: L’Ingrediente perduto e Fuori sincrono.

Crisella odori del passato

Giovedì 31 maggio, alle ore 18, alla Casa Internazionale della Donna, verrà presentato il libro “Crisella odori del passato” della calabrese Maria Stella Loiacono. A moderare l’evento sarà il giornalista Sebastiano Depperu. Il dottor Giacomo Mangiaracina, invece, farà da relatore. Sarà presente l’autrice.
Durante la serata saranno letti dei brani dal libro. La lettura è affidata all’attrice Mariangela Arcieri.
Crisella è una donna, che racconta la sua terra, le credenze, le tradizioni con gli occhi del ricordo e dell’infanzia, sentendo fortemente il senso di appartenenza, l’eredità di un luogo dal passato storico importante, la consapevolezza di essere donna ed il ruolo che la società le ha dato, la forza, la saggezza, in una riflessione che analizza il punto di confine tra superstizione e religione, tra distanze e convergenze, tra morte e vita, lasciando come unico e costante messaggio l’Amore.

L’altro Universo e Il Nomadismo

di Giovanna Foglia Fonda

Casa Internazionale delle Donne

VENERDÌ 12 MAGGIO 2023 ALLE ORE 18:00

Organizzato da Archivia e Casa internazionale delle donne

Con l’autrice dialogano Alessandra Bocchetti, Fiorella Cagnoni e Lucilla Pagnani.

“L’altro universo” e “Il nomadismo” sono i primi due episodi di una saga intitolata “Grandi donne”, interamente dedicata alle battaglie del femminismo, a firma di Giovanna Foglia Fonda.

La protagonista, adolescente nei primi anni Settanta in una Milano in pieno fermento, sente l’urgenza di rompere tutti gli schemi che tentano di forzarla a vivere una vita preconfezionata, piena di limitazioni e di compartimenti stagni.

Intuisce che fuori c’è un universo tutto da scoprire e ne ha la conferma quando si ritrova a frequentare una comune femminista, dove conosce donne emancipate e sicure delle loro capacità, in grado di farle sentire un’intimità molto più autentica di quella familiare.

Questo incontro diventerà una presenza costante e determinante del suo futuro, con queste donne instaurerà un rapporto intenso, fatto anche di convivenza, quotidianità, condivisione di un viaggio ricco di forti esperienze e avvincenti avventure.

Un tragitto a volte impegnativo a volte spassoso, sempre appassionato. Giò-Giò e le sue compagne, con altre donne che talora si uniscono alla compagine iniziale, progrediscono nella loro formazione fra indios e imprevisti, sorprendenti scoperte, invenzioni e disastri, apprendistati e sperimentazioni.

Giovanna Foglia Fonda è nata a Milano. Figlia della scrittrice Serena Foglia, nel 1976 incontra il movimento femminista milanese e sceglie la propria nuova vita. Abbandona gli studi di ingegneria e parte con tre amiche verso le Americhe. Per quasi trent’anni vive e viaggia in Messico, diventa cittadina messicana pur tornando in Italia ogni anno per qualche mese: mantiene importanti legami con il movimento e con la madre. Da allora la sua vita è stata ed è dedicata a creare il mondo delle donne.

Nel 2004 istituisce il Trust “Nel Nome della Donna”, una fondazione di scopo di diritto inglese, attraverso cui finanzia progetti di libertà femminile

Quello che ho da dire lo dico da sola

Coordinamento Lesbiche Romane

presenta
il libro
di
Margherita Giacobino

“Quello che ho da dire
lo dico da sola”
Somara Edizioni

Venerdì 19 maggio ore 18

Casa Internazionale Delle donne
Sala Simonetta Tosi
Via San Francesco di Sales 1/A

L’autrice:
Margherita Giacobino vive a Torino, è scrittrice, saggista e traduttrice. Ha tradotto, tra gli altri, Emily Brontë, Gustave Flaubert, Margaret Atwood, Dorothy Allison, Audre Lorde. Collabora alla rivista satirica online “Aspirina”

Racconti
Un’americana a Parigi, 1993, Baldini & Castoldi, (con lo pseudonimo di Elinor Rigby)
Le pioniere del sesso, 2000, Il Dito e la Luna (con lo pseudonimo di Elinor Rigby)

Saggi
Svegliatevi bambine (in collaborazione con Pat Carra), Zelig, Milano, 1996
“Orgoglio e privilegio: viaggio eroico nella letteratura lesbica”, Il dito e la luna, Milano, 2003
Guerriere, ermafrodite, cortigiane. Percorsi trasgressivi della soggettività femminile in letteratura, 2005, Il Dito e la Luna

Romanzi
Casalinghe all’inferno, Baldini & Castoldi, Milano 1996;
Marina, Marina, Marina, Kunstmann, Monaco,1999
L’educazione sentimentale di C.B., Tartaruga, 2007
La morte è giovane, 2009, Adriano Salani Editore (con lo pseudonimo di Rita Gatto)
L’uovo fuori dal cavagno, Eliot, 2010
Ritratto di famiglia con bambina grassa, Mondadori, 2015 (tradotto in Francia, in Germania e Inghilterra)
Il prezzo del sogno, Mondadori, 2017
L’età ridicola, 2018 Mondadori
Il tuo sguardo su di me, 2021 Mondadori

Nel 2019, con “Ed. Il Dito E la Luna” cura la pubblicazione di “Solanas Mon Amour – pensieri storie e disegni Scum”

SETTE PECCATI NECESSARI

L’AUTRICE PLURIPREMIATA E ATTIVISTA EGIZIANO-AMERICANA MONA ELTAHAWY SARÀ IL 26 MAGGIO A ROMA, A CHIUSURA DEL TOUR PER PRESENTARE IL SUO MANIFESTO CONTRO IL PATRIARCATO SETTE PECCATI NECESSARI
Un vero e proprio vademecum per sovvertire le regole del sistema al grido di “fanculo il patriarcato” quello di Mona Eltahawy, che la rivista Newsweek ha nominato tra le “150 donne senza paura del 2012”, e il Time una delle attiviste più influenti al mondo. La scrittrice dal 21 al 26 maggio sarà in tour Italia per presentare il suo libro, Sette peccati necessari, edito da le plurali editrice, creando momenti di incontro con ospiti e talk.
A Roma il 26 maggio alle ore 18.30 si terrà un incontro pubblico nel Giardino della Magnolia della Casa internazionale delle donne (via della Lungara, 19), in cui Mona Eltahawy dialogherà con Cecilia Dalla Negra, giornalista e autrice, e Tina Marinari, campaigner di Amnesty International Italia. Il panel sarà coordinato da Loretta Bondì, presidente di Archivia. Aprirà l’evento la presidente della Casa internazionale delle donne, Maura Cossutta.

L’evento è organizzato in collaborazione con Amnesty International Italia, e con il supporto della Casa internazionale delle donne, Archivia, Feminism e Zalib.

Il tour (che toccherà anche Torino, Milano, Bologna, Pisa, Firenze e Napoli) è organizzato dall’associazione Uniche ma plurali Odv e dalla casa editrice le plurali, in collaborazione con Amnesty International Italia. L’autrice toccherà le principali città italiane dove incontrerà il pubblico e dialogherà con ospiti, associazioni e istituzioni per sensibilizzare sui temi dei diritti delle donne, della violenza di genere e dell’attivismo delle donne nel mondo, con una particolare attenzione al mondo arabo.

BURQA QUEEN

di Barbara Schiavulli

Nell’agosto del 2021 quando l’Occidente abbandona l’Afghanistan e i talebani prendono possesso del paese, la popolazione viene travolta da uno shock senza precedenti. E sono le donne quelle che subiscono di più, investite in pieno da quella catastrofe umanitaria che si trasformerà in un’apartheid di genere nel silenzio del resto del mondo.
Questa è la storia, di Farida, un’insegnante, di Faruz, un’ex poliziotta e di Layla, una giovane sposa che tra divieti e tradizioni si ritrovano a dover scegliere: soccombere o reagire.
È anche la storia di tutte le donne alle prese con uomini che ancora una volta, da una parte all’altra del mondo, vogliono controllarle, dire cosa pensano e come devono gestire le loro vite.
Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra, ha seguito i fronti caldi degli ultimi ventisette anni, come Iraq e Afghanistan, Israele e Palestina, Pakistan, Yemen, Sudan, Cile, Haiti, Venezuela. I suoi articoli sono apparsi sui principali quotidiani e riviste italiane e straniere. Ha collaborato con radio e TV. Attualmente collabora con la BBC arabic e dirige Radio Bullets, una testata giornalistica indipendente che ha fondato con altre colleghe e che si occupa di Esteri, diritti umani e inclusività.

Racconta il mondo attraverso le storie di chi non ha voce. Scrive di Afghanistan da 22 anni e da quando i talebani sono al potere, continua ad andare dall’agosto 2021 per dare voce alle donne private di ogni diritto. Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Premio Lucchetta, il Premio Antonio Russo, il Premio Maria Grazia Cutuli e il Premio Enzo Baldoni e Koinè. Ha pubblicato Le farfalle non muoiono in cielo, Guerra e guerra, La guerra Dentro, le emozioni dei soldati, Bulletproof diaries, storie di una reporter di guerra e Quando muoio lo dico a Dio, storie di ordinario estremismo. Viaggia sempre con un trolley rosa e una stilografica.

Il Mondo Capovolto

Qualche critico l’ha chiamata “scrittura surrealista” e fondamentalmente lei stessa si ritrova in questa definizione. Ma la prepotente sensazione che lascia Vincenza Tomaselli nella sua ultima “pensata” è quella di aver fatto capire al lettore come tenere realmente i piedi per terra. Che poi, ne “Il Mondo Capovolto” sono “piedi quasi sempre scalzi, sporchi, chiacchieroni di una vita che percorrono irriverenti senza protezione, sempre pronti a prendere a calci in culo gli allineati“.
“Il Mondo Capovolto” è un libro che insegna a godere e vivere attraverso un rovesciamento della logica nel quale la società, con le sue leggi e la sua grammatica, viene rivoltata come un calzino. La chiave di lettura dell’opera sta nel “siamo le parole che pronunciamo“, sgorgate spontanee dall’autrice dopo una lite, e poi metabolizzate come una Baedeker universale per guidare nella ridefinizione del proprio mondo. “Il dizionario che mi hanno rifilato fin dai primi anni di scuola, non mi ha mai rappresentato. Spesso quello che leggevo, era l’opposto di quello che ogni parola mi suscitava a pelle: alcuni sostantivi, verbi e aggettivi li trovavo perfino contraddittori, mortificanti, depistanti“. Così la scrittrice seziona le parole, le scompone nelle loro radici etimologiche, e le ricompone “per coniare un inedito rapporto con il linguaggio che non si sarebbe più lasciato ricattare dalle parole“.

LAVORO DISEGUALE

Alla Casa Internazionale si discute di lavoro.
L’occasione è la presentazione di un libro nato dalle opinioni, sentimenti, ragionamenti di donne
sulla loro condizione di lavoratrici, su cosa rappresenta il lavoro nella loro vita, per le loro scelte, la
loro libertà.
Grazie a un progetto finanziato Regione Lazio, la Casa Internazionale ha potuto promuovere una
ricerca sul campo e l’analisi sulle opinioni delle intervistate affidate a due giovani studiose e
attiviste femministe.
Molte volontarie della Casa (Loretta Bondì, Maria Luisa Celani, Marina del Vecchio, Laura Ferrari,
Dalila Novelli, Barbara Piccinini, Angela Ronga) hanno partecipato alla ricerca, per cominciare un
percorso di relazione, approfondimento, denuncia e lotta.

LO SCANDALO DELLA FELICITÀ

La storia vera e straordinaria di una donna, Anna Valdina, che nel 1600 a Palermo fu monacata a forza quasi bambina e trascorse cinquant’anni della sua vita nel tentativo di ottenere un processo per lo scioglimento dei voti, fino a riuscirci. Con implacabile geometria narrativa, il romanzo racconta di due volontà e di due ragioni contrapposte: da un lato una donna di estrema intelligenza e coraggio, dall’altro i potenti del tempo, compresa la celebre famiglia Valdina.

La storia della protagonista e della sua vita in convento si intreccia con i fatti più rilevanti e con i personaggi della Palermo spagnola, in un racconto affascinante e struggente, carico di tensione.

Un personaggio femminile coraggioso, di cui difficilmente ci si dimentica, perché a volte una sola voce può essere così forte da risuonare attraverso la storia.

“Il mio racconto è carico di tutta la passione verso un personaggio femminile non comune di cui ho voluto narrare la grandezza, descrivendone l’esemplarità di donna assoggettata ma non soggetta.”

Pina Mandolfo è scrittrice, giornalista, regista, sceneggiatrice e operatrice culturale. Ha pubblicato diversi romanzi.


In dialogo con l’autrice: Maria Rosa Cutrufelli, Francesca Comencini e Laura Delli Colli, legge Patrizia D’Antona

Coordina Maria Palazzesi

IL MIO NOME È AOISE

“Così facendo diventò una puttana più brava, perché quelle cose non stavano accadendo a Erabon ma al suo corpo che, in quegli istanti, diventava qualcosa che non le apparteneva: un ammennicolo, una scatola di latta impolverata sulla mensola di una cucina.”

Aoise ha diciassette anni quando parte dal suo villaggio in Nigeria per raggiungere l’Italia, certa di fare la parrucchiera e di andare incontro a una vita migliore per sé e i suoi cari. Prima di lasciare la sua famiglia viene sottoposta al giuramento ju-ju, impegnandosi a ripagare un debito che lì per lì non sembra impossibile, stringendo di fatto un patto col diavolo.

Una volta giunta scoprirà di essere destinata al mercato della prostituzione a Castel Volturno all’interno di una Connection House, dove avrà un “battesimo” di violenza. Da quel momento non le resterà più nulla, neanche il suo nome.

Ma in quell’inferno, inaspettatamente, troverà l’amore e nasceranno affetti profondi, sentimenti di amicizia e complicità fra donne. Donne come lei, ognuna con un nome e una storia da raccontare.

Un romanzo sull’orrore della prostituzione e sullo sfruttamento degli esseri umani, sul coraggio, sul potere della resilienza e la forza dell’amicizia, perché “pretty woman” resta una favola, mentre la realtà è sporca e crudele.

Marta Correggia è magistrato dal 2002, vive e lavora a Napoli. In precedenza, si è occupata per molto tempo di reati di sfruttamento della prostituzione in qualità di sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. L’esperienza di quegli anni ha messo in contatto l’autrice con la realtà della prostituzione vissuta nelle periferie, con il suo carico di violenze e sopraffazioni.

Facciamo pace

Femminismo e pacifismo.
Voci di donne contro la guerra, contro tutte le guerre

presentazione del libro Facciamo Pace
giovedì 9 marzo 2023 ore 17.30
casa internazionale delle donne
via della lungara 19, Roma

intervengono
Susanna Camusso
Maura Cossutta
Livia Turco

modera
Silvia Garambois, Associazione Giulia

Renée Vivien

Lunedì 13 Marzo alle 17.30 presso La Casa Internazionale delle Donne di Roma,
Teresa Campi presenta il suo libro “Renée Vivien, la Saffo della Belle Époque” (Odoya ed.)
Ne discutono con l’autrice, Martine Boiteux, storica e Dominique Dumarest Baracchi Tua, critica d’arte.
Renée Vivien, si può considerare a pieno titolo un’icona della scrittura di genere e dell’impegno per l’autonomia sessuale e culturale della donna nella società.
E finalmente, in questa opera monografica sarà possibile conoscere e riscoprire la sua vita e la sua poetica.
Ufficio comunicazione:
Spazio Parola a cura di Elisabetta Destasio Vettori e Gisella Blanco

Le mie suffragette

Presentazione di Le mie Suffragette di Paola Bono Casa Internazionale delle donne di Roma, venerdì 10 marzo 2023 ore 17.30 con Indici Paritari e Archivia. Raccontare la storia dal basso: un inanellarsi di episodi della lotta per il voto alle donne a inizio novecento nelle parole di Nelly che intreccia la storia fittizia della sua vita a quella di donne che sono state parte e motore della grande Storia.

Tessiture. Il pensiero fertile di Liana Borghi

Tessiture. Il pensiero fertile di Liana Borghi

Liana Borghi, teorica e attivista femminista, lesbica e queer, ci ha lasciate il 20 novembre 2021.

Alcune delle persone che l’hanno conosciuta e con lei si sono formate, hanno lavorato e collaborato, la ricordano nel libro Tessiture, Fandango 2022.

Una pluralità di voci, pensieri, ricordi e sfaccettature che ci proiettano verso un futuro, difficile da immaginare senza di lei, ma allo stesso tempo già palpabile grazie a lei.

Dopo la presentazione staremo ancora insieme con un “aperitivo per Liana” preparato dalle compagne: Maria Grazia Manfredonia, Mari Barroero e Cecilia d’Avos

Intervengono:
Giovanna Olivieri (ARCHIVIA) e alcune autrici del libro: Elena Biagini,
Francesca Manieri, Antonella Petricone, Monica Pietrangeli.
Coordina: Maria Nadotti

Sarà possibile seguire l’evento via zoom al link:
https://us02web.zoom.us/j/88431395306?pwd=alpKOHhnR0dOSUtGTnlUeDdBRXpzdz09

L’evento è organizzato da Casa Internazionale delle Donne e Archivia

Il resto è silenzio

Mentre la guerra scatenata un anno fa da Putin si avvita in un’escalation senza speranza, torna in libreria il romanzo di Chiara Ingrao su un’altra guerra europea, ai nostri confini.

La narratrice, Sara, racconta di quando ha sfidato l’ostilità della propria sorella, ospitando in casa la fuggiasca Musnida; mentre la sorella di Musnida è morta a Sarajevo come una moderna Antigone, tentando di recuperare il corpo di un fratello nemico.

La tragedia bosniaca si intreccia così con quella dell’antica Tebe, narrata nel libro dalla voce anti-eroica di Ismene, la sorella sopravvissuta; e fra passato e presente, fra quotidianità e mito, rimbalzano nella storia gli interrogativi dell’oggi, sulle guerre infinite e sulla nostra paura che accoglierne il dolore ci costringa a guardarci dentro.

🔸 Ne parlano con l’autrice e Raffaella Chiodo Karpinsky
🔸 Elvira Mujčić, scrittrice
🔸 Giulio Marcon, Europe for peace

🔹 Coordina Cristiana Scoppa
🔹 Proiezione foto di Mario Boccia
🔹 Letture di Carlina Torta

Di fronte alle recenti vicende relative alle trascrizioni delle nascite di bambini e bambine nate all’estero grazie alla Gestazione per altrə, alle iscrizioni delle nascite avvenute in Italia da famiglia omogenitoriali e alla proposta di legge in itinere che mira a rendere la maternità surrogata reato universale, anche se praticata all’estero – il dibattito pubblico sulla Gestazione per altrə ha trovato nuovo impulso, fra temi consolidati e nuovi scenari.
Nei mondi femministi è emerso il forte bisogno di spazi di riflessione e confronto dedicati a una quesitone così complessa, che incide sui corpi e sulle vite delle donne, sui diritti di bambine e bambini, nonché di tante famiglie.
Un momento di riflessione ampio e gentile lungo i tanti fili che si intrecciano nella Gestazione per altrə, fra cui: le diverse regolamentazioni esistenti e le proposte di legge presentate nel nostro Paese; le tecniche e l’impatto sulla salute delle donne; le storie di vita e i diritti delle bambine e dei bambini; il rapporto con i corpi fra desideri, libertà e diritti; un’esplorazione del materno lungo la sua costruzione moderna.
In questa ottica è stato pensato l’incontro “Libere di scegliere? – Femministe in ascolto sulla Gestazione per altrə”, nato da una collaborazione fra Casa internazionale delle donne, Pop, idee in movimento, Se non ora quando Torino e dal coordinamento dei luoghi delle donne.

La Rete non ci salverà

La Rete non ci salverà è il libro di Lilia Giugni, edito da Longanesi, che
descrive come il mondo del web, inserito in sistemi liberisti, capitalisti e
patriarcali, possa diventare una trappola per molte ragazze e donne. Avremo
modo di apprezzare questo importante contributo con le parole della stessa
autrice e l’intervento iniziale della Presidente di Differenza Donna Elisa Ercoli.
Vi aspettiamo il 7 marzo alle ore 17.00 alla Casa Internazionale delle Donne,
Sala Simonetta Tosi.

Il Dono nel cuore del linguaggio

Dialoghi intorno al libro di Genevieve Vaughan Il Dono nel cuore del linguaggio. L’origine materna del significato, per parlare insieme del paradigma del dono per un cambiamento sociale radicale

Robin MorganIl dono nel cuore del linguaggio di Genevieve Vaughan indica una comprensione profonda del nucleo della filosofia femminista. È un’opera intellettualmente ed emotivamente stimolante che arricchisce, e di fatto definisce, la politica sottostante a ciò che passa per discorso politico. Un libro davvero importante.”
Vandana Shiva: “Per decenni Genevieve Vaughan ha reso visibile l’economia del dono, mostrando come essa sia l’economia reale che sostiene la vita, la società e perfino il mercato. Il dono nel cuore del linguaggio ci permette di percepire i significati che sono nascosti nelle parole, di riconoscere i mutamenti che in esse avvengono sotto il controllo del patriarcato capitalista e del suo dominio costruito sul denaro e il mercato. Attraverso questo libro, Vaughan ci mostra il percorso che porta alla nostra liberazione, la liberazione del linguaggio e della comunicazione e la liberazione della vita.”
Chang Pilwha, Chair of Gender Studies in Ewha University, Seoul “Vaughan si occupa della natura del linguaggio stesso, alla cui base, afferma l’autrice, ci sono il dono/l’accudimento materno/le cure materne ricevute. Quel linguaggio è l’offerta e la ricezione di doni verbali in abbondanza ed è l’atto del donare a costituirci come essere umani e a creare relazioni umane”.
Heide Goettner-Abendroth: “Con questo libro, l’autrice aggiunge alla propria teoria del dono materiale il suo aspetto immateriale, ovvero il dono verbale come base di ogni comunità umana. Un testo esaustivo per ampiezza e profondità di idee, un punto di vista rivoluzionario.”

Insieme all’autrice ne parleranno: Daniela Degan, Francesca Colombini, Francesca Lulli, Maya Vassallo

Il metodo biografico

Presentazione del libro Il metodo biografico come formazione, cura, filosofia, di Romano Màdera.

Intervengono con l’autore:
Benedetta Silj, Alice Venditti, Barbara Massimilla, Stefania Portaccio, Maria Giovanna Mazzone, Andrea Anastasio, Susanna Carbone, Stefano Carta

Descrizione:
Ogni biografia è intrisa dei grandi racconti di senso, dei miti, spesso inconsapevoli, che l’esperienza di una vita pensata mette di nuovo alla prova. Farne un metodo significa cercare di prendersi sul serio. E invitare altri a una formazione e a una cura che non considerino niente di ciò che è umano estraneo a nessun individuo.

AVRAI, NON AVRAI

ACCOGLIERE – PRESENTAZIONE LIBRO “AVRAI, NON AVRAI” – ore 17:50

Programma:

  • 16:30 ingresso e proiezione Doc ‘‘Porrajmos” (50’’)
  • 17:40 ingresso presentazione libro
  • 17:50 Presentazione “Avrai, non avrai’’
  • 19:00 saluti finali

Breve Descrizione

Un pomeriggio per “ACCOGLIERE”, noi stessi e gli altri. L’autrice Silvia Costa e Pushpavadhani Manickam protagonista del libro presentano il romanzo biografico “Avrai, non avrai”.

Intervengono:

  • Salvatore Fachile dello Studio legale Antartide (avvocato e consulente giuridico, sul diritto di asilo, tratta di esseri umani, minori stranieri non accompagnati, antidiscriminazione)
  • Susanna Marietti coordinatrice nazionale di Associazione Antigone.
  • Roberto Monteforte giornalista e volontario a Rebibbia.

Letture: Cristina Gasperin e Nicoletta Di Napoli di “Liscìa”

L’autrice Silvia Costa ha trasposto in uno straordinario racconto biografico la storia di una donna Tamil nata nello Sri Lanka. Silvia ha conosciuto Pushpa durante l’esperienza di volontariato in carcere. Doveva ospitarla per una notte, l’ha accolta in casa per dieci anni.
Un’esperienza unica di accoglienza e solidarietà umana per l’autrice, per la protagonista del libro e per tanti altri che, in momenti di gravissime difficoltà, hanno compiuto gesti di solidarietà fuori dal comune.

La presentazione del libro sarà anticipata dalla proiezione di
“Porrajmos”
(durata 50’’ – Pigreco Documentary)
con Moni Ovadia, il primo violino Ion Stanescu e la Stage Orchestra
M. Ovadia: “… la vita nasce quando accogliamo l’altro…”